24 febbraio-20 marzo 2020: al via la 43esima edizione del Consiglio ONU sui diritti Umani
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Si è aperta il 24 febbraio la 43esima sessione del Consiglio Onu dei diritti umani a Ginevra, che durerà fino al 20 marzo.
In apertura, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha invitato i governi e la società civile all’azione: “I diritti umani sono sotto attacco. Le sfide aumentano e nessun Paese è immune”. Secondo Guterres, sono sette le aree di azione cruciali per un miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone: sviluppo sostenibile, diritti umani in tempo di crisi, parità di genere e diritti delle donne, partecipazione della società civile, diritti delle generazioni future, azione collettiva per rispondere alle crisi attuali, diritti umani nell’era digitale.
Durante questa sessione, l’Italia dovrà mostrare di aver risposto alle raccomandazioni ricevute durante l’ultima Revisione Periodica Universale del Consiglio ONU, che ha lo scopo di monitorare la qualità dei diritti garantiti in un dato Paese con cadenza quinquennale.
Lo scorso novembre l’Italia ha ricevuto ben 306 raccomandazioni. Nel 2014 erano state 184.
Ratificare la Convenzione sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, rivedere i decreti sicurezza, rispettare il principio di non respingimento: queste sono solo alcune delle molte raccomandazioni che riguardano i diritti delle persone migranti. È stato anche richiesto che il Paese predisponga un sistema di monitoraggio della tratta e sfruttamento di persone e che si rafforzi e non si osteggino i sistemi di salvataggio in mare delle ONG e sospendere “ogni attività di cooperazione con la guardia costiera libica fino a che essa non rispetti i diritti umani dei migranti”. Una nota che è arrivata pochi giorni dopo il rinnovo del memorandum tra Italia e Libia, duramente criticato da ONG e associazioni per i diritti umani.