Amnesty International vi invita al film tratto dal soggetto di Maurizio Fantoni Minnella “Noi, i Neri”. Il film, nelle sale dal 2017, è disponibile on demand e in DVD.
Il film mostra l’immigrazione da un’angolazione singolare, ossia non attraverso le immagini degli sbarchi, dei luoghi di detenzione temporanea, tanto care all’immaginario giornalistico televisivo, ma cogliendo le vite dei migranti in una zona grigia, una sorta di limbo sospeso tra la tragedia dell’arrivo e l’illusione e la speranza di una vita nuova.
Filo conduttore del film sono le storie di Lamine, senegalese del Casamance, fuggito dal suo paese per ragioni politiche, novello scrittore, poeta e attualmente disoccupato, e di Valentine, giovane cantante e musicista congolese che vive con la madre anziana e sogna di diventare un grande artista africano, che si alternano alle vite di giovani profughi africani fuggiti dalla guerra, riuniti in alcuni appartamenti, in attesa di una nuova vita. Di essi vengono colti i tempi morti durante le sere: cellulari, televisione, brevi conversazioni, andirivieni per strada e molta solitudine. Ma anche la volontà, spesso illusoria, di conoscere una nuova lingua in un paese nuovo. Oppure di mettere in scena uno spettacolo di ballo e di canto in cui rappresentare in senso catartico la propria storia fatta di tragedia e di speranza. L’azione successivamente si sposta nell’isola di Goree in Senegal, simbolo dello schiavismo storico, memoria dell’olocausto africano e oggi luogo di pace, e nella città di St.Louis, da cui ancora oggi, partono navi cariche di Africani verso l’Europa, in una nuova, più ambigua e sofisticata forma di schiavismo. E’ un viaggio all’origine del disagio e dell’idea di emigrazione, di fuga che ha come contrappunto l’attività di alcune ong che, ad esempio, offrono l’opportunità alle donne africane di lavori in diversi ambiti. Perché fuggire rischiando la propria vita se è possibile costruirsene una nuova nella propria terra?!.
Sono, infine, ben riconoscibili tre diversi livelli di percezione della realtà occidentale attraverso i diversi protagonisti: i ragazzi e le ragazze africane appena giunte in Italia, Valentino e Lamine, che dopo pochi anni trascorsi in Italia, nutrono ancora delle speranze di una vita normale.
Maurizio Fantoni Minnella, scrittore, saggista, pubblicista e filmmaker indipendente, ha al suo attivo 25 film documentari, alcuni dei quali girati in Egitto, Israele, Palestina, Kurdistan, Georgia e Algeria. Sul tema delle migrazioni ha realizzato le seguenti opere: L’ora dei migranti – Resistenza quotidiana a Milano, 2010, Visioni di Bailor, 2011, Morte per acqua – Immigrant Song Hotel, 2012. E’ direttore di Poevisioni. Rassegna di cinema poesia e realtà, sezione cinematografica del Festival Internazionale di Poesia di Genova
Da un soggetto di Maurizio Fantoni Minnella, riprese e suono, Maurizio Fantoni Minnella, montaggio, Francesco Fogliotti, musica, Victor Demè, Lamine Kontè, organizzazione generale, Miriam Antognazza, fotografia e regia, Maurizio Fantoni Minnella, una produzione FreeZone 2017