Appello per la minoranza etnica rohingya in Myanmar
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La comunità Rohingya in Myanmar è vittima di violenza da molto tempo, come lo dimostra la denuncia di Amnesty: ”
La loro condizione si era già deteriorata in modo significativo in seguito alle ondate di violenza in particolare tra buddisti e musulmani Rohingya, registrate nel Rakhine nel 2012 e che hanno causato decine di morti, sfollamenti e distruzione di proprietà.
Quasi cinque anni dopo, decine di migliaia di persone, soprattutto Rohingya, restano sfollate in squallidi campi, dove sono vivono letteralmente segregate.
Oltre un milione di Rohingya vive al di fuori dei campi per sfollati in Rakhine senza diritto alla libertà di movimento, all’istruzione e all’assistenza sanitaria. Queste persone non possono praticare la propria religione né hanno accesso a forme di sostentamento. L’attuazione di tali restrizioni ha portato ad arresti arbitrari, tortura e altri maltrattamenti, atti di estorsione e tangenti da parte delle forze di sicurezza dello Stato, spesso commessi in totale impunità”
Nell’appello tutt’ora in corso e che vi invitiamo a sottoscrivere, diretto al Generale Min Aung Hlaing, si chiede di porre fine alla campagna di violenza che si sta verificando in questi giorni nel nord dello stato di Rahkine.
Si chiede inoltre che si assicuri un accesso libero a tutti gli attori umanitari, Nazioni Unite, giornalisti indipendenti, osservatori dei diritti umani, e di garantire per la loro sicurezza.