Collebeato, la sparatoria non ferma la solidarietà
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Collebeato (BS) – 02 giugno 2020 |
Sono 5 i colpi di pistola sparati nella notte tra sabato 30 e domenica 31 maggio, verso le 3.30, contro l’appartamento Sprar situato nel centro del piccolo comune bresciano di Collebeato, che ospita 6 giovani rifugiati tra i 20 e i 26 anni, provenienti da Iraq, Somalia, Siria e Gambia.
“Sparare contro un appartamento dove ci sono rifugiati che scappano da luoghi di conflitto, è paradossale e provocatorio”, ha commentato Agostino Zanotti, responsabile del progetto Sprar, “e fino a quando il responsabile non sarà consegnato alla giustizia, noi e i nostri ospiti non potremo essere sereni nell’affrontare le attività di solidarietà che portiamo avanti”.
“Ancora una volta”, prosegue Zanotti, “rifugiati, o afroamericani, per ricollegarmi ai recenti fatti avvenuti negli USA, sembrano considerati categorie sottospecie, alle quali è possibile sparare di notte, farli morire in mare oppure soffocarli in pieno giorno”.
“Nonostante si tratti presumibilmente di un gesto isolato, come altri accaduti negli scorsi mesi, sicuramente sono fatti gravi che cercano di minare una serie di anni positivi di grande solidarietà e collaborazione tra l’amministrazione locale, le associazioni e i cittadini sui temi della giustizia sociale e della pace”.
Oggi, 2 giugno, è previsto un appuntamento pubblico, al quale parteciperanno associazioni e cittadini, per issare la bandiera della pace sul balcone, in corrispondenza della sparatoria.
Sono poi previsti, nei prossimi giorni, momenti più raccolti, per dare spazio alle emozioni e alle parole, e per dare sostegno ai giovani rifugiati, sconcertati e disorientati, che in questi mesi di emergenza Covid hanno dato il loro contributo nella distribuzione di farmaci e alimenti alla popolazione locale.
“Credo che il messaggio più importante da comunicare, sia quello dell’indignazione”, ha commentato Agostino Zanotti. “Un avvenimento come questo non può passare nell’indifferenza. E’ necessario continuare a lavorare ai nostri progetti di solidarietà perché sappiamo di avere l’appoggio della maggioranza dei cittadini e poi perché non sapremmo fare diversamente”. Un messaggio forte e chiaro, in linea con quello sottolineato dallo stesso sindaco, Antonio Trebeschi, che ha tenuto a precisare che la gravità dell’accaduto non fermerà la solidarietà.