Il testo della lettera inviata alla sindaca di Lodi, Sara Casanova
Il da
Gentile Sindaca Casanova,
Le scrivo da parte di Amnesty International Lombardia per esprimere la nostra forte preoccupazione rispetto agli effetti dell’applicazione del regolamento comunale da Lei varato e volto a richiedere, per la fruizione di prestazioni sociali agevolate, una certificazione specifica per cittadini di stati extra-Unione europea.
In conseguenza di tale regolamento, in molti casi, si ha l’impossibilità di attestare una situazione patrimoniale di difficoltà che grava su una considerevole fascia di popolazione, e che viene applicata sulla base di un criterio inequivocabilmente discriminatorio. Questo comporta infatti che famiglie che sarebbero effettivamente in possesso dei requisiti per l’accesso alle prestazioni, non potendolo dimostrare in ragione della propria origine e comunque con difficoltà maggiori rispetto ai cittadini comunitari, non possano concretamente usufruirne.
Gli effetti sono di particolare gravità se visti in relazione al servizio di mensa e di trasporto pubblico per i bambini delle famiglie colpite dal provvedimento, il cui diritto allo studio e ad una positiva integrazione con i compagni di pari età –elemento alla base di una serena e rispettosa futura convivenza civile- rischiano di essere seriamente compromessi.
Non è compito nostro farLe presente il contrasto di questa norma con l’art. 34 della Costituzione che sancisce il diritto allo studio. Ma lo riteniamo tanto più necessario alla luce della proclamata esigenza di “difendere gli Italiani” e quindi, anche la Carta Costituzionale che è alla base della nostra Repubblica.
Alla luce di quanto sopra esposto, invito quindi Lei e l’amministrazione comunale a sospendere la misura al più presto, individuando in via alternativa criteri diversi e comunque non manifestamente discriminatori per l’attestazione del diritto alle prestazioni sociali agevolate.
Confidando in una gentile risposta, Le porgo i miei più cordiali saluti.