Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano di 27 anni, si trova dal 7 febbraio in detenzione preventiva nella città di al-Mansoura ed è previsto che vi resterà per almeno 15 giorni.
Patrick è stato prelevato dall’Aeroporto del Cairo, dove era arrivato per trascorrere una breve vacanza con la sua famiglia nella città di al-Mansoura.
Gli avvocati di Patrick hanno denunciato che agenti della NSA (l’Agenzia per la sicurezza nazionale) hanno bendato e ammanettato Patrick durante l’interrogatorio e l’hanno torturato con scosse elettriche. Inoltre è stato picchiato. Detenuto in queste condizioni per 17 ore, poi è stato trasferito in una struttura di al-Mansoura.
Ci sono accuse gravissime su di lui, utilizzando come prova dieci presunti post pubblicati su facebook che però per l’avvocato di Patrick non è stato possibile esaminare.
Riteniamo che Patrick George Zaki sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.
Amnesty International Italia ha espresso la sua forte preoccupazione in una lettera all’Ambasciatore egiziano a Roma.
ATTENZIONE! SABATO 15 FEBBRAIO alle ore 18 a Milano, in Viale Sondrio nei pressi del Consolato d’Egitto per chiedere ad alta voce FreePatrick subito!