Questo è il grido lanciato nel mondo da Amnesty International con la campagna iniziata nel 2015 a seguito della prima Risoluzione sulla prevenzione e l’eliminazione dei matrimoni precoci e forzati, adottata dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite nel luglio dello stesso anno.
Tra i molti che hanno risposto a questo appello, oggi possiamo aggiungere un gruppo di alunni della scuola primaria Cesare Battisti di Sordio (Lodi), che domenica 3 aprile sono riusciti a diffonderlo via etere, attraverso l’emittente Radio Popolare di Milano, durante la trasmissione “Crapapelata” condotta da Daniela Bastianoni. Un grido il loro che ha spaziato dalla Lombardia alla Sicilia e ha coinvolto due intere classi, coordinate dalle loro insegnanti, in uno spettacolo di suoni, movimenti e parole di alta suggestione.
Ragazze e ragazzi si sono alternati ai microfoni con monologhi e fitti dialoghi, prendendo spunto da Romeo e Giulietta di William Shakespeare per la loro rappresentazione, in cui l’incontro della coppia, mimato e con delicato sottofondo musicale, ha suscitato un’intensa commozione. Tutto questo in mezzo a movimentati balletti o acrobatiche breakdance, con musiche che spaziavano da Everytime dei Kolors a All you need is love dei Beatles.
Ma è il passaggio all’oggi che colpisce, l’obiettivo di tener presente il tema che si sta affrontando. Quando si amplia la visuale sul problema delle spose bambine, delle numerose ragazze che nel mondo ogni anno (più di 13 milioni) e ogni giorno (37mila circa) sono costrette, anche se piccole, a sposarsi con uomini molto più vecchi di loro.
Sono così gli stessi alunni a sottolineare che queste bambine e ragazze non possono giocare o andare a scuola, perdono la loro libertà e sono spesso sottoposte a violenze. Come abolire questa turpe usanza? Anche questi alunni hanno deciso di stare con Amnesty International e rivolgersi ai governi dei paesi dove ancora avvengono questi matrimoni forzati perché, fino ai 18 anni d’età, li si vieti per legge, e soprattutto i governi si impegnino per alleviare la povertà e incentivare l’istruzione.
Una richiesta da fare tutti insieme, come in una spirale d’amore che coinvolga, in un universale flash mob, tutte le persone e le ragazze e i ragazzi del mondo per ribadire: “Mai più spose bambine”. E sono loro a comparire, alla fine, con una maschera sul volto, velate, vestite di bianco e con un mazzolino di fiori in mano che, inginocchiandosi, depositano a terra, mentre su di loro aleggia un velo nero, squarciato dal coro che afferma: “Non siamo spose, siamo bambine e siamo con Amnesty International!”.
Quando poi, al termine dello spettacolo, Daniela Bastianoni li intervista, i ragazzi danno risposte sincere ed estemporanee da cui ancora emerge che “non tutte le bambine sono fortunate come noi”, che “bisogna rispettare le donne” e “aiutare i paesi più poveri”. Tutto questo dimostra la preparazione a questi temi che gli alunni di Sordio hanno affrontato insieme alle loro insegnanti Sandra Giovannetti e Rosa Dragoni, e grazie al preside dell’istituto Antonio Posata, che le ha appoggiate, e agli interventi che, come EDU Lombardia, hanno svolto in quelle classi Sonia Forasiepi e Valeria Bernardi… senza dimenticare il sindaco di Sordio Salvatore Iesce che ha seguito con entusiasmo l’intera iniziativa.
Mariarosa Vismara – (Servizio Educazione ai Diritti Umani – Amnesty International Lombardia)