La maggior parte di noi è davvero a conoscenza di cosa significhi essere bisessuali? Secondo la definizione di Robyn Ochs, si definisce in questo modo ogni persona attratta da più di un sesso biologico (maschi e femmine) o da più di una identità di genere (uomini e donne, anche transessuali).
Tale attrazione può avvenire sia a livello fisico che affettivo e in entrambi i casi porta il soggetto a intrecciare relazioni amorose che possono differire per: modalità, più affettiva con gli uomini e più fisica con le donne, o viceversa; momento – è infatti possibile trovarsi ad avere relazioni eterosessuali od omosessuali in periodi diversi della propria vita –; e grado, in quanto ci si può definire bisessuali anche se si è tendenzialmente omosessuali o eterosessuali, secondo i vari gradi della Scala Kinsey.
Facciamo un passo in avanti: nella società contemporanea, definita “fluida” dal sociologo Zygmunt Bauman, i confini identitari, anche a livello sessuale, si slegano dalle barriere culturali, religiose, etniche che imponevano, fino a pochi decenni fa, un rigido confine tra ciò che era giusto e sbagliato; in sostanza, oggi si lotta per integrare la diversità, non per emarginarla o rieducarla in luoghi preposti a tale scopo (manicomi, carceri di massima sicurezza, terapie riparative per i gay): è un obiettivo a cui tutti gli attivisti per i diritti umani dovrebbero mirare.
Anche l’identità di genere può definirsi fluida e sfuggire alle classificazioni tradizionali, che vorrebbero definirci mediante un fiocco rosa o azzurro: è possibile trovare maschi che amano indossare abiti femminili pur essendo etero, oppure femmine che si sentono sia uomo che donna, a seconda dei contesti; per non parlare delle persone intersessuali, che possiedono caratteristiche genetiche sia maschili che femminili e dovrebbero essere lasciate libere di scegliere come viversi, senza che i genitori decidano per loro. Questo approccio, all’interno degli studi di genere, è detto antibinario.
I pansessuali sono dei bisessuali che amano in modo antibinario, senza curarsi degli stereotipi sociali; è una forma di amore non discriminatoria a tutti gli effetti, che riesce a riconoscere l’identità di genere del partner al di là dei cromosomi, dei genitali, del modo di vestire, del fatto che siano transgender medicalizzati oppure no. Spesso i pansessuali sono vittime di critiche dalla parte della società, che li definisce “pervertiti”, “esibizionisti” o “confusi”: tale fenomeno si chiama panfobia.
In occasione del Milano Pride 2016, il Circolo Culturale TBGL “Harvey Milk” ha organizzato una conferenza dal titolo: “Bisessualità & Pansessualità: una riflessione su sessualità, desideri e affettività in una prospettiva non binaria”, in cui si tratteranno i temi accennati qui sopra.
L’evento avrà luogo martedì 21 giugno presso la Casa dei Diritti di Milano (zona Colonne di San Lorenzo) dalle ore 19.00 alle 21.00. Ingresso gratuito. Per maggiori informazioni, è possibile consultare la pagina Facebook dell’evento.