XXXI Assemblea Generale di Amnesty International. Intervista a Gianfranco Dognini, presidente della AG 2016
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L’Assemblea Generale è, per tutti gli attivisti, un importante momento di confronto e programmazione, fondamentale nella vita di questa grande ONG. Abbiamo intervistato Gianfranco Dognini, il presidente della AG 2016, per portarvi all’interno di questo evento nazionale, e, per quanto possibile, farvi vivere il suo spirito e cosa vuol dire essere attivista di Amnesty International.
Gianfranco, come hai deciso di far parte del comitato preparatorio della XXXI Assemblea Generale di Amnesty International Italia in qualità di Presidente?
Questa decisione è partita dalla volontà di riportare a Milano questo momento importante per la nostra associazione. L’ultima volta che si è svolta a Milano era 38 anni fa, alla fine di aprile del 1978 presso il “Circolo De Amicis”, la terza Assemblea Generale dalla nascita della Sezione Italiana di Amnesty International nel 1975. Io sono entrato in Amnesty pochi mesi dopo, a ottobre del 1978, avevo 18 anni e il messaggio di Amnesty mi ha entusiasmato!
Da un po’ di anni la voglia di riportarla a Milano non era solo mia, ma anche di una persona a me molto cara e che Amnesty mi ha permesso di conoscere, Selene Gallone. Quando Selene ci ha lasciato all’inizio dell’anno scorso, dopo 40 anni al fianco di Amnesty, ho voluto fortemente impegnarmi per realizzare questo nostro sogno in comune. La trentunesima Assemblea Generale della Sezione Italiana, ritornata a Milano nel 2016, la voglio dedicare a questa donna e amica straordinaria.
Quali le aspettative per questa AG?
Reputo l’Assemblea Generale una specie di carica batterie per chi come me ha deciso di dedicare parte del suo tempo libero all’impegno per la difesa dei diritti umani. Non è un caso che da quella del 1979 ad oggi non ne ho perso una! Ho cercato con Alba, Paola, Emilia e Paolo, le altre persone che mi stanno aiutando a prepararla, di riempire questa AG di contenuti, approfondimenti, testimonianze che possano far crescere il senso di appartenenza alla nostra associazione e la voglia di impegnarsi di più. Non mancano, come sempre, i momenti istituzionali ma non meno importanti: le relazioni del lavoro svolto, il nostro bilancio da approvare, le mozioni da discutere e votare.