Attenzione! La deadline per la presentazione delle candidature è stata prorogata a martedì 16 maggio! Segnalaci il tuo candidato!
Paolo era un attivista. Una persona a cui non piaceva solo l’idea di un mondo più equo e più felice ma che aveva capito che dipendeva da lui. Agiva ogni giorno per rendere i diritti sempre più reali, sempre più vicini.
Intorno a noi ci sono persone come Paolo: persone che pensano e agiscono per cambiare in modo stabile e duraturo la vita degli altri.
Persone capaci di idee, anche creative, e di azioni, anche coraggiose, per i diritti degli altri.
Persone come Paolo trasformano la società in cui operano in modo silenzioso, ma irreversibile.
Conosci una persona con questa voglia di fare azioni di cambiamento per i diritti umani? Ha tra i 16 e i 20 anni? Vive in Lombardia? Facci conoscere la sua storia attraverso le sue azioni di cambiamento. Ne sceglieremo una e la premieremo con la partecipazione a uno dei summer lab di Amnesty International.
Hai una persona da segnalare? Hai tempo fino al 10 maggio!
Attenzione! La deadline per la presentazione delle candidature è stata prorogata a martedì 16 maggio! Segnalaci il tuo candidato!
Paolo Natile è stato un Attivista di Amnesty International per quasi 25 anni.
Lombardo di adozione ma figlio di quella Roma magica per cui anche la carbonara e l’amatriciana sono a tutti gli effetti diritti umani ma solo se rigorosamente con guanciale e pecorino. E le sapeva fare ad opera d’arte tanto da proclamarsi il re della prima e il principe della seconda.
Attivista, Amnistiano e Amatriciana non sono le uniche parole che iniziano per “A” a definirlo al meglio: appassionato, acuto, attento, affidabile, ascoltatore, avveniristico, altruista, accorto, azzeccato, amico.
Paolo scrutava il mondo attraverso degli occhialetti ovali old style che a pensarci adesso devono essere rimasti sempre quelli sicuramente per un perché e credeva profondamente in Amnesty International, come si crede nelle amicizie più pure. Il suo impegno costante nel nostro movimento è stato tale da dare vita ad una vera e propria corrente di pensiero definita “Natilismo” con cui ha formato intere generazioni di altri attivist*: responsabilità, rigore ma anche una tavola imbandita a cui sedersi intorno in tanti.
A parlare del tempo che è passato e assaporare con stupore e orgoglio che la voglia di cambiare il mondo insieme non è stata scalfita. E brindare ancora tutti insieme, perchè si in effetti Amnesty è nata anche a causa di un brindisi negato.
Attivarsi sempre e arrendersi mai davanti alle ingiustizie in modo semplice e spontaneo.
La cura e la dedizione per le cause sposate da Amnesty rimaneva la stessa che fosse una manifestazione da milioni di persone ove sventolare una bandiera gialla – non quella della canzone ma di Amnesty – oppure un tavolino di raccolta firme in una piazzetta di provincia.
Paolo c’era, in prima fila, ad ogni appuntamento in cui era richiesto esserci, sicuro, a testa alta e con lo sguardo fiero. Una volta gli chiesero: “ma perchè lo fai?” “Perché è giusto. Va fatto. Si fa. Quando vedi quello che c’è in giro, dici ‘va beh, mica puoi rimanere con le mani in mano…”
E Paolo con le mani in mano non solo non ci è mai rimasto ma non ha voluto lasciarci nemmeno noi.
Così eccoci qui che facciamo ciò per cui gli saremo sempre immensamente grati: credere negli esseri umani e trasformare in azioni concrete dei bellissimi principi.