La storia di Poggio al Grillo inizia con la scoperta di un luogo incontaminato nel cuore di Castagneto Carducci. I profumi della macchia mediterranea che avvolgono la valle di Casavecchia e la passione per gli odori prorompenti sprigionati dall’Aleatico Passito hanno ispirato ad Alessandro Scalzini l’idea di impiantarvi un vigneto di Aleatico. L’idea è piaciuta all’amico Luca D’Attoma che, grazie alla sua genialità nel settore, lo ha aiutato a muovere i primi passi. È così che, un po’ per gioco ed un po’ per curiosità, Alessandro accetta la sfida della cura della vigna nel tempo libero dalla sua professione di cardiologo.
Nel 2008 inizia l’avventura con l’impianto dei primi 5000 metri2 di vigneto nel terreno collinare di Poggio al Grillo che si trova a circa 10 Km dal mare. Nel 2011 sono stati impiantati altri 5000 metri2: 3500 ad Aleatico e 1500 a Petit Manseng. I vigneti sono coltivati direttamente da Alessandro che fa tesoro dei consigli di amici agricoltori e di esperti tecnici per portare a maturazione e in salute il fragile frutto delle piante di aleatico. Nel 2012 nasce Rosatico, vino rosato ottenuto da macerazione di uve di aleatico in purezza, grazie al prezioso contributo di Luca Rettondini che ha seguito passo dopo passo l’evoluzione dell’Azienda fino ad oggi. La figlia minore, Giulia, condivide le passioni del padre e, dopo un viaggio tra le cantine di Bordeaux, decide di intraprendere gli studi in Viticoltura ed Enologia. Nel 2015 nasce il primo passito di Aleatico Rezeno, frutto di un attento ed ostinato lavoro di squadra. Dalla potatura 2016 Giulia e Alessandro decidono di prendersi cura di un vecchio vigneto confinante, testimonianza dell’antica viticoltura contadina toscana, in cui ogni vite è diversa dall’altra (Trebbiano, Malvasia Bianca Lunga, Ansonica…), riportandone alla luce il fascino con un lavoro che va dalla potatura alla gestione del terreno. Nasce così, dopo una lunga fase di sperimentazione, Corvallo: 80% Petit Manseng, 20% Selezione Vigna Antica.
Nel febbraio 2018 l’azienda cresce ancora un po’ con l’impianto di 5000 m2 di Merlot, Cabernet franc ed una piccola parcella di Sangiovese nella parte più alta dell’azienda, circondata dal bosco.
« Piantare un vigneto, costruirvi intorno un’azienda e riuscire a coinvolgere la famiglia è una grande vittoria. C’è qualcosa che sopravvive a te stesso. Le piante di vite avvolgono la tua vita ed impari a conoscerle una ad una, rispettandole senza essere troppo esigente nei loro confronti. Il prodotto finale, per queste prerogative, è per noi sempre un successo. »