Riflessioni di un’attivista sul caso di Patrick Zaki
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La mobilitazione di Amnesty International Italia per la liberazione di Patrick Zaki dell’8 febbraio scorso ha visto la partecipazione del Comune di Legnano e del neoeletto sindaco Lorenzo Radice. Grazie al supporto del Sindaco e del suo staff, anche Legnano come tante altre città italiane si è illuminata di giallo all’insegna degli hashtag #PatrickZakifree e #UnAnnoSenzaPatrick.
Gli attivisti di Amnesty Legnano hanno percorso a tappe la città, abbracciando Patrick, soffermandosi tra monumenti e fontane gialle per le foto di reportage richieste da Amnesty International Italia. Il gruppo, abbracciando le sagome di Patrick e portando cartelli di richiesta “Patrick libero subito”, non ha creato stupore tra i passanti, a conferma del fatto che il caso di Patrick Zaki è noto in Italia e che la nostra richiesta quindi non sorprende i cittadini. Esiste una coscienza civile nascosta, silenziosa.
Ci siamo stupiti quando alle fontane di piazza San Magno, l’immagine di Patrick ha richiamato l’attenzione di un ragazzo egiziano che, malgrado le nostre preoccupazioni, ha voluto entrare nel gruppo per la fotografia. Siamo rimasti colpiti dal suo coraggio. Ovviamente la foto rimane con noi, la storia ci insegna.
L’attivismo non si ferma, nonostante l’emergenza pandemica dobbiamo mantenere i riflettori accesi sulle violazioni dei diritti umani e portare avanti la lotta per gli ideali di giustizia e solidarietà. La partecipazione delle istituzioni a eventi come questo è necessaria, e siamo felici della disponibilità del Comune di Legnano a continuare la collaborazione in futuro.
Siamo sempre più convinti che sia fondamentale andare nelle scuole di ogni ordine e grado per raccontare chi siamo, cosa facciamo, perché lo facciamo. Raccontiamo le storie vere di Giulio Regeni, di Patrick Zaki e di tante altre persone i cui nomi non sono così noti. Con la reintroduzione dell’Educazione Civica nei programmi didattici e con la collaborazione dei docenti costruiremo dei percorsi educativi per creare e rafforzare la cultura dei diritti umani.
Tantissimi studenti in Italia hanno partecipato all’azione urgente di Amnesty Kids a favore di Patrick Zaki. Migliaia di foto, centinaia di lettere e messaggi di solidarietà degli studenti, anche di scuole del territorio legnanese, saranno inviati alla sorella di Patrick, affinché lo raggiungano e lo incoraggino a resistere.
Il nostro obiettivo è far conoscere i soprusi, i maltrattamenti, le ingiustizie, è quello di chiedere di firmare un appello rivolto ai governi per migliorare e salvare la vita delle persone. È quello di smuovere l’indifferenza, il disinteresse e promuovere l’empatia verso l’altro, la solidarietà. Lo facciamo per Patrick Zaki e per tutte le persone che, come lui, sono vessate o maltrattate e la cui vita è a rischio. Lo facciamo per sensibilizzare la società civile a dare un contributo anche solo firmando un appello.
È recente la nostra adesione a una rete di associazioni e di singole persone, che ha portato alla nascita del presidio di Libera Legnano, i cui temi si incontrano per una finalità comune, per “la difesa dei diritti umani” e contro le ingiustizie. Se la criminalità organizzata imperversa sul territorio legnanese, i rischi di violazioni dei diritti umani aumentano e allora unirci nella lotta può renderci più forti ed efficaci.
Il gruppo Amnesty Legnano sta ora pianificando le proprie attività per il 2021, e sebbene l’emergenza pandemica ci costringa a pensare queste iniziative soprattutto su piattaforme virtuali, non possiamo fermarci perché sui diritti non si deve tornare indietro.